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Cibo stampato in 3D? Oggi è già realtà!

Chissà che faccia farebbero le nostre nonne, abituate da sempre ad avere le mani in pasta e ai metodi di cucina tradizionali, se dicessimo loro che il cibo può essere stampato in 3D! Probabilmente non ci crederebbero, o scoppierebbero a ridere. Eppure di tutto il potenziale applicativo della stampa 3D, uno degli ambiti di cui si sente parlare è proprio quello alimentare.

 

I primi a tentare lo sviluppo di una stampante 3D alimentare sono stati dei ricercatori e degli ingengeri della Columbia University di New York. Il team di ricerca, guidato dall’ingegnere meccanico professore Hod Lipson, che lavora nel campo dell’intelligenza artificiale e della produzione digitale presso la Columbia Engineering, è in procinto di sviluppare una stampante  3D alimentare in grado non solo di creare prodotti alimentari e commestibili, ma che sia anche in grado di cuocere degli ingredienti. Finora, la loro stampante 3D, il cui design è stato concepito dal designer industriale Drim Stokhuijzen, è in grado di estrudere alimenti e in seguito cuocerli direttamente appena si è conclusa la stampa. Attualmente si tratta solo di un prototipo, ma potrebbe rivelarsi uno scorcio affascinante sulle future modalità di consumo dei pasti.

 

L’idea di Lipson è infatti che il cibo, rispetto ad altri ambiti in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante, sia rimasta un po’ “indietro” coi tempi. È quindi convinto che, se il software penetrasse in questo settore, il cibo stampato in 3D sarebbe il prossimo passo della nuova tecnologia.

Se pensate che la stampa 3D degli alimenti può sembrare una frivolezza e che non serva a nulla, potreste sbagliarvi. In verità le potenzialità sono notevoli e, una volta superati i limiti attuali, un loro impiego potrebbe risolvere alcune problematiche di tipo organizzativo, sociale e nutrizionale. Ma soprattutto, come ha sottolineato Stokhuijzen, il Food Printing sarebbe estremamente utile a ridurre gli sprechi, poiché verrebbe stampata esattamente la quantità di cibo che andrebbe poi consumata. Infatti, la capacità di costruire un alimento strato su strato, da parte di queste stampanti, rende possibile il controllo preciso dei contenuti nutrizionali di ogni pietanza creata. Inoltre, per gli chef più avventurosi e temerari sarà possibile sperimentare ricette altrimenti impossibili da realizzare con qualsiasi altro metodo.  

 

La straordinaria tecnologia tridimensionale in ambito alimentare non è di certo passata inosservata, tanto che a Londra è stato aperto Food Ink, il primo ristorante pop up in 3D, in cui il cibo, i bicchieri, i piatti, le posate e i tavoli, insomma tutto è realizzato con stampanti 3D. Nel locale vengono servite pietanze che sono un mix tra ingredienti classici e prodotti della cucina molecolare. Essendo un pop up store, è stato proposto un menù inedito ed esclusivo per soli tre giorni e solo per una decina di fortunati commensali, i quali, come mostra il video che riportiamo di seguito, hanno potuto gustare (per 264€) nove portate esclusive “cucinate” in 3D in diretta con una stampante speciale caricata, anziché con la resina, con ingredienti freschi. Come si può notare la particolarità di questo sistema è unire diversi prodotti e metterli nel piatto, con forme che un essere umano non sarebbe in grado di riprodurre con tale precisione.

 

Anche il colosso Barilla si è lasciato sedurre dalle potenzialità della stampa 3D, tanto che nel maggio 2016, a CIBUS (il salone internazionale dell’alimentazione), ha presentato, presso il suo stand, il nuovo prototipo di stampante di pasta in 3D. In realtà il leader mondiale per pasta e sughi stava già portando avanti questa idea da circa 4 anni. Questo progetto è nato da una collaborazione con il centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata).

un formato di pasta realizzato con la stampante 3D
un formato di pasta realizzato con la stampante 3D

 

 

 

 

 

 

Come mostra il video che vi linkiamo qui sotto, quella di Barilla è un’innovazione tecnologica unica, dalla formula semplice (l’impasto è fatto solo da semola di grano duro e acqua) pensata principalmente per creare forme nuove e originali forme di pasta, non realizzabili con metodi industriali o tradizionali.

Anche noi abbiamo avuto come ospite nel nostro laboratorio Bilcotech una stampante 3D multifunzione che permetteva, tramite un particolare accessorio che depositava pasta di cacao, di “stampare” meravigliosi cioccolatini. Il suo nome è Zmorph 2.0 SX  prodotta dall’omonima azienda di origine polacca! Vi è venuta voglia di averne una in casa, vero?

 

Se il mondo 3D ti affascina, visita il nostro store.bilcotech.it, oppure contattaci al 329.0787552!